Educazione del Rhodesian Ridgeback

educazione del rhodesian ridgeback

Non si può parlare di educazione del Rhodesian Ridgebcak, senza parlare di socializzazione. La socializzazione iniziale, che spetta all’allevatore compiere, è la prima importante tappa della crescita del cucciolo. Eppure, la socializzazione e l’educazione successiva sono altrettanto cruciali e spettano ai nuovi proprietari.

I cuccioli devono poter fare gradualmente tutte le esperienze possibili tra i 5 mesi e i 12 mesi, senza traumi e con continuità. Avranno certamente dei momenti di maggior insicurezza durante la loro crescita e noi in quei momenti dovremo essere il loro punto di riferimento, solido ed equilibrato. Non dobbiamo trasferire le nostre paure o insicurezze su di loro, perché l’effetto sarebbe deleterio.

Un contesto urbano può andare benissimo per crescere e educare un Rhodesian Ridgeback. Si tratta di un cane che, a differenza di come si potrebbe superficialmente credere, non ha bisogno di spazi immensi o di enormi giardini. Piuttosto ha necessità assoluta di un contesto affettivo forte e solido, di una persona che lo guidi e con cui condividere tutto: dalle passeggiate ai giochi e soprattutto tanta vita sociale e familiare. Fin da cucciolo non deve mai essere trascurato o isolato, ma anzi deve essere spronato fortemente alla socializzazione e deve avere esperienze costanti con altri cani, bambini e situazioni varie.

La socializzazione è la chiave per una buona educazione del Rhodesian Ridgeback

La vita in un appartamento sicuramente è molto più impegnativa per la famiglia che giornalmente deve assicurargli adeguato movimento, uscite e educazione. Al contrario, è positiva per il cane rispetto alla vita in una casa con un giardino, da dove però non venga mai fatto uscire.

Non affido i miei cuccioli a persone che mi chiedono un cane da tenere in giardino, il Rhodesian Ridgeback non è un cane adatto a vivere isolato in giardino, diventerebbe un cane difficile e poco gestibile nonché triste.
Inoltre, a differenza di come si potrebbe credere, data la storia del Rhodesian Ridgeback e del suo storico appellativo di “Lion Dog”. Il Rhodesian Ridgeback non è un cane adatto alla caccia nella nostra vegetazione né tantomeno adatto a vivere in un serraglio o che possa lavorare con serenità in grosse mute, accontentandosi del rapporto con gli altri cani. Certamente è un cane che ha molto fiuto e che può essere utilizzato in tal senso nei modi più svariati, quale fidato compagno dell’uomo, che egli accompagna come ombra costante e di cui condivide la vita quotidiana sotto ogni aspetto.

Data la sua duttile intelligenza e il suo attaccamento fortissimo al padrone è un cane non solo sportivo ma anche adatto a molti scopi lavorativi, dalla pet teraphy, alla ricerca e salvataggio delle persone (qualcuno addirittura ha conseguito il brevetto di soccorso in acqua!). Ciò sempre a patto che qualsiasi lavoro sia compiuto con il suo amato compagno umano: il Rhodesian Ridgeback infatti non è “un cane da lavoro” in sé, ma lavora solo per amore nostro e in forza del solido esclusivo rapporto che instaura con noi.

 

Sara Venturelli